Scienziate che hanno fatto la storia

Scopri con noi le grandi menti femminili che hanno rivoluzionato la scienza e la tecnologia.

Un viaggio tra intuizioni geniali, scoperte rivoluzionarie e il coraggio di chi ha aperto la strada alle nuove generazioni nelle STEM.

Oggi Ada Lovelace è un’icona nel mondo della tecnologia e un modello
per le donne nei settori STEM. Il suo pensiero visionario continua a ispirare innovatori e innovatrici e l’Ada Lovelace Day, celebrato ogni anno, ne onora il coraggio, l’ingegno e la lungimiranza.

Nel 1843, Ada Lovelace scrisse quello che oggi è considerato il primo algoritmo destinato a una macchina, anticipando di un secolo il concetto di programmazione. Lavorando sulla macchina analitica ideata da Charles Babbage, comprese che questi calcolatori potevano fare molto più che operazioni matematiche, manipolando simboli, musica e linguaggio. Fu una visione straordinaria per l’epoca.

Durante la sua vita, il lavoro di Ada passò inosservato, soffocato dai pregiudizi verso le donne nella scienza. Solo nel XX secolo il suo contributo iniziò ad essere riconosciuto: nel 1980, il Dipartimento della Difesa statunitense le dedicò un linguaggio di programmazione, chiamato semplicemente Ada.

Chien-Shiung Wu fu una fisica nucleare cinese naturalizzata statunitense, nota per il ruolo cruciale nell’esperimento che dimostrò la non conservazione della parità nei processi subatomici. Con il suo lavoro, smentì uno dei principi fondamentali della fisica del tempo. L’esperimento, condotto nel 1956, rivoluzionò la comprensione delle interazioni deboli e cambiò per sempre il corso della fisica moderna.

Sebbene l’esperimento di Wu fosse essenziale, il premio Nobel per la scoperta fu assegnato solo ai suoi colleghi teorici, Tsung-Dao Lee e Chen Ning Yang.
Per anni, la sua figura rimase ai margini del grande racconto scientifico, nonostante il suo lavoro fosse stato fondamentale ai fini dell’elaborazione dello stesso. Solo in tempi recenti, la comunità scientifica ha iniziato a restituirle il giusto riconoscimento.

Chien-Shiung Wu ha lasciato un segno profondo nella scienza e nella storia delle donne nella ricerca.
Prima docente donna alla Princeton University e figura di riferimento per le scienziate asiatiche, ha dimostrato che eccellenza e determinazione possono abbattere ogni barriera di genere. Oggi è ricordata come una delle menti più brillanti del XX secolo.

Rosalind Franklin fu una chimica e cristallografa britannica che contribuì in modo determinante alla scoperta della struttura a doppia elica del DNA.
Grazie alle sue competenze nella diffrazione a raggi X, riuscì a ottenere l’immagine nota come Fotografia 51, una prova cruciale per comprendere l’organizzazione del materiale genetico. Il suo lavoro meticoloso e preciso la rese una figura chiave della biologia molecolare.

Oggi Rosalind Franklin è celebrata come una pioniera della scienza, simbolo di determinazione e rigore. La sua storia ha ispirato generazioni di scienziate e continua a rappresentare la necessità di equità e visibilità nel mondo della ricerca.
A lei sono intitolati centri di ricerca, premi scientifici e persino una missione spaziale dell’ESA.

Nonostante il valore delle sue scoperte, a Rosalind non venne inizialmente attribuita la scoperta della struttura del DNA. I suoi dati furono utilizzati, spesso senza consenso, da Watson e Crick, che vinsero il premio Nobel nel 1962 insieme a Maurice Wilkins. Franklin, morta prematuramente nel 1958, non poté ricevere il riconoscimento che così chiaramente meritava.

Per decenni, il contributo scientifico di Lamarr fu ignorato, oscurato dalla sua fama cinematografica. Solo negli anni ’90 ella ricevette il meritato riconoscimento, incluso il prestigioso Pioneer Award assegnato alla Electronic Frontier Foundation nel 1997.
La sua riscoperta ha messo in luce la storia di una donna che ha saputo coniugare creatività artistica e scientifica.

Hedy Lamarr è conosciuta principalmente come stella del cinema hollywoodiano degli anni ’30 e ’40, ma dietro la sua immagine glamour si cela una mente brillante.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, Lamarr inventò un sistema per guidare a distanza i siluri, progettato per impedire che le comunicazioni radio venissero intercettate o disturbate dai nemici. Questa tecnologia, sviluppata insieme al compositore George Antheil, è alla base delle comunicazioni wireless moderne, come Wi-Fi e Bluetooth.

L’eredità di Hedy Lamarr vive oggi in ogni dispositivo connesso alla rete. Questo è un simbolo potente del fatto che il genio può celarsi dove meno lo si aspetta e che le donne hanno da sempre un ruolo chiave nell’innovazione tecnologica. La sua storia ispira nuove generazioni a superare gli stereotipi e lasciare un’impronta nel mondo.

Nonostante il suo importante contributo alla nascita dell’informatica moderna, Mary Kenneth Keller è stata a lungo esclusa dalle narrazioni ufficiali della storia della tecnologia. Fondò il dipartimento di informatica al Clarke College in Iowa, dove promosse per anni l’uso del computer come strumento educativo, in contrasto con la visione predominante dell’epoca.

Keller credeva fermamente che la tecnologia potesse essere una forza democratica, capace di migliorare l’accesso all’educazione. Il suo lavoro ha aperto la strada a molte donne nel mondo dell’informatica, contribuendo a una visione più inclusiva della tecnologia. Oggi è ricordata come una figura chiave nella storia del computing e come un esempio della convivenza di scienza e fede.

Mary Kenneth Keller fu una suora cattolica e una pioniera dell’informatica. Nel 1965 divenne una delle prime persone al mondo a conseguire un dottorato in informatica. Partecipò allo sviluppo del linguaggio di programmazione BASIC, che rese la stessa accessibile a più persone. Unì la sua vocazione religiosa con la passione per la scienza e l’educazione.

Per decenni il suo contributo rimase poco conosciuto, fino a quando la sua storia venne raccontata nel libro e nel film Il diritto di contare. Nel 2015, all’età di 97 anni, ricevette la Medaglia Presidenziale della Libertà da Barack Obama. Finalmente, il mondo iniziava a riconoscere il valore del suo lavoro e del coraggio con cui affrontò le discriminazioni.

Matematica straordinaria, Katherine Johnson lavorò per la NASA quando il razzismo e il sessismo erano ancora profondamente radicati. Fu lei a calcolare con precisione le traiettorie per le missioni spaziali Mercury e Apollo 11. Senza i suoi calcoli, l’allunaggio del 1969 non sarebbe stato possibile. La sua intelligenza e determinazione furono essenziali per il successo dell’esplorazione spaziale americana.

Katherine Johnson ha aperto la strada a migliaia di donne nel campo della scienza e della tecnologia. La sua vita dimostra che talento e determinazione possono abbattere le frontiere più rigide. Ricordarla oggi significa eccellenza, resilienza e giustizia. La sua eredità continua a ispirare chi sogna di arrivare alle stelle.

Marie Curie fu la prima donna a vincere un premio Nobel, e l’unica ad averne ricevuti due in due discipline diverse: fisica (1903) e chimica (1911). Nonostante i suoi successi straordinari, dovette affrontare pregiudizi e discriminazioni per tutta la vita. Il suo talento, però, riuscì a imporsi, diventando una figura simbolo dell’eccellenza scientifica.

Marie Curie fu una pioniera della fisica e della chimica. Scoprì due nuovi elementi radioattivi: il polonio e il radio. Il suo lavoro rivoluzionò lo studio della radioattività, un termine che lei stessa coniò. In un’epoca in cui le donne erano escluse dalla scienza, condusse ricerche fondamentali che gettarono le basi per la fisica moderna.

Marie Curie ha aperto la strada a generazioni di scienziate, dimostrando che la passione per la conoscenza può superare ogni barriera di genere. La sua dedizione alla ricerca, anche a costo della propria salute, ha lasciato un segno indelebile nella storia della scienza. Oggi è un’icona globale di intelligenza, determinazione e innovazione.

Il suo viaggio segnò una svolta storica e simbolica. Mae Jemison divenne un punto di riferimento per l’inclusione nelle materie STEM, ricevendo numerosi premi e onorificenze. Ha anche recitato in Star Trek: The Next Generation, diventando la prima astronauta reale a comparire nella serie, ispirata da quella stessa fantascienza che l’aveva motivata da bambina.

Mae Jemison è un’ingegnera, medica e astronauta statunitense. Dopo una brillante carriera come medica e impegno umanitario in Africa, entrò nella NASA nel 1987.
Nel 1992 volò a bordo dello Space Shuttle Endeavour, diventando la prima donna afroamericana a viaggiare nello spazio. Durante la missione, condusse esperimenti scientifici su fisiologia e materiali, unendo la sua formazione medica al suo amore per la scoperta.

Dopo aver lasciato la NASA, Mae Jemison ha fondato diverse iniziative educative per avvicinare alla scienza e alla tecnologia, in particolare ragazze. Con il suo esempio, ha dimostrato che la scienza è per tutti/e, indipendentemente da genere o origine. Oggi continua a ispirare le nuove generazioni a guardare in alto e a credere che ogni sogno, anche quello di toccare le stelle, sia possibile.

Florence Nightingale fu una pioniera della scienza infermieristica. Durante la Guerra di Crimea, migliorò radicalmente le condizioni igieniche negli ospedali militari, riducendo drasticamente il tasso di mortalità. Con rigore e compassione, introdusse metodi scientifici nella cura dei e delle pazienti, trasformando l’infermieristica in una vera professione fondata su osservazione, formazione e statistica.

L’eredità di Florence Nightingale vive ogni giorno nelle mani di chi si prende cura degli altri. La sua visione ha posto le basi per l’infermieristica moderna e ha promosso l’uso dei dati per migliorare la salute collettiva. Ogni 12 maggio, il mondo celebra la sua nascita con la Giornata Internazionale dell’Infermiere/a, ricordando il valore intrinseco nell’assistere i più bisognosi con scienza, umanità e dedizione.

Florence divenne un’eroina popolare già in vita, soprannominata la signora con la lanterna per le sue visite notturne ai feriti. Fu la prima donna a ricevere l’Ordine al Merito nel Regno Unito e fondò la prima scuola per infermieri nel 1860. I suoi scritti influenzarono la sanità pubblica a livello globale, facendo di lei una figura rispettata non solo come infermiera, ma anche come formatrice.

Nel 2014, Mirzakhani ha vinto il più alto riconoscimento nella matematica.
Era la prima donna – e la prima persona iraniana – ad essere premiata con la Medaglia Fields. Il comitato ha celebrato la sua “eccezionale originalità e profondità” nel risolvere problemi matematici fondamentali.

Maryam ha dedicato la sua ricerca alla geometria delle superfici curve e alla teoria delle dinamiche. Ha studiato come si comportano superfici complesse in spazi multidimensionali, con applicazioni che vanno dalla fisica teorica alla crittografia. Il suo approccio era unico: univa rigore matematico a una visione intuitiva e creativa.

Maryam è scomparsa prematuramente nel 2017, a soli 40 anni. Ma il suo pensiero continua a ispirare scienziate di tutto il mondo. È diventata un simbolo di genialità, umiltà e rottura delle barriere di genere. Come disse lei stessa:
“La bellezza della matematica si mostra solo a chi è abbastanza paziente.”